Il Resto Del Carlino – Bologna – L’omaggio di monsignor Vecchi a Marcella Di Folco: “Aveva fede”.
Questa mattina a rendere omaggio alla salma di Marcella Di Folco, figura simbolo del mondo trans, è arrivato anche il vescovo ausiliare di Bologna Ernesto Vecchi. Ospite in Comune di una cerimonia sportiva, Vecchi ha voluto fermarsi in sala Bianca, dove da ieri si trova la camera ardente allestita per Di Folco.
“Mi è sembrato doveroso ricambiare la visita che mi fece un anno fa, il 2 ottobre. Le telefonai io, ma nonostante stesse già male fu lei a volermi venire a trovare”, racconta Vecchi. Marcella “era contenta, perché ha sempre avuto la fede, non l’ha mai rinnegata. Si sentiva appartenente alla Chiesa e soffriva della sua diversità”. Alla camera ardente, racconta ancora il vescovo, “ho trovato la sorella che mi ha ringraziato”.
Di Folco, spiega ancora Vecchi, “faceva parte di un mondo che la Chiesa ha sempre avuto in attenzione, non solo come vigile col fucile spianato. Sono creature di Dio che vanno ascoltate. Un conto è il giudizio generale, una cosa le singole persone. Con Marcella io avevo un rapporto non confidenziale, ma è stata contentissima quando l’ho chiamata”.
Repubblica – Bologna – medesima notizia, diversi accenti
In mattinata, non atteso, il vescovo ausiliario monsignor Ernesto Vecchi ha portato l’ultimo saluto a Marcella visitando la camera ardente: «Era credente, me l’ha sempre detto- ha spiegato il vescovo-. Quando seppi che era malata volevo andarla a visitare. Poi mi fece sapere che preferiva venire lei. Del nostro incontro mi ricordo che era sofferente, appoggiata ad un bastone. Anche in quel caso mi ha confermato la sua fede. Poi aveva i suoi problemi per questa situazione, su cui io non dò un giudizio. Il Signore, giudicherà lui».
La buona fede del vescovo è indubbia per la sua soggettiva coscienza e cultura.
Non può essere certo preso a modello di pastore
un atteggiamento che si interessa delle persone
di sensibilità diverse,
in caso i malattia o prossimi alla morte.
Che codesta Di Folco avesse la fede come tanti altri…
ma interessante il messaggio… in difficoltà con il suo essere…. ma non gli passa per la mente che forse era in difficoltà con la gente che giudica compreso il vescovo stesso che si nasconde dietro “giudizio generale” che in definitiva è giudizio contro le persone.
Non esiste l’omosessualità o la transessualità in astratto,
esistono le persone omosessuali, le persone transessuali.
Allora l’atteggiamento di buona fede,
mi dà tanto l’impressione
di inconscia ipocrisia umana e religiosa.
Una persona anche omosessuale che ha fede,
non diviene di interesse perchè in punto di morte!
E’ di interesse sempre,
dunque
gerarchia e cattolici
abbiamo bisogno di capire, prima di tutto,
invece che di dare “giudizio generale”….
Grazie Alessandro di questo post
se è così, Matteo, allora il primo degli ipocriti è proprio Gesù Cristo che ci ha insegnato la distinzione radicale fra peccato e peccatore: odiare il primo, amare il secondo. Un esercizio senz’altro difficile.
Al contrario, per chi non fa questa distinzione, o accetta il peccato oppure deve distruggere il peccatore (nella concezione antico-testamentaria l’idea che c’era dietro il voto di sterminio e la condanna a morte del peccatore era proprio quest’ultima).
(ho inserito la correzione che fab aveva messo in un commento successivo – Channelman)
Riferire a Gesù dei giudizi e precomprensioni prettamente nostre, mi sembra azzardato e profondamente ingiusto, anche se indubbiamente ha fatto parte e ancora della nostra cultura.
La varia ipocrisia che esiste nel nostro mondo cattollico o in certa gerarchia è talmente concrenato
che ormai si esplicita in perfetta buona fede,
come gli evasori di milioni di euro del nordest che hanno rubato dalle tasche degli onesti imprenditori mettendoli fuori mercato, ma convinti che non hanno fatto del male a nessuno.
Ecco,
rubare sul mercato,
portare al precariato, al licenziamento,
potendosi permettere escort di lusso, ferrari etc.
ormai questo non è assolutamente percepito come peccato,
e questo è un dato ormai molto generalizzato.
Quella donna che entrando nel tempio, dava il suo obolo,
aveva dato tutto quello che aveva…..
Ergo sono convinto che anche Marcella,
aveva dato tutto quello che aveva…..
ma forse i miei occhi non sono ancora capaci di vedere!
sul primo paragrafo: se vuoi sostenere che la distinzione fra peccato e peccatore sia una mia estrapolazione e non l’insegnamento di Gesù, libero di farlo. Ma mi pare in contrasto con 2000 anni di Tradizione ininterrotta.
sul secondo paragrafo: vero, ci sono tanti controtestimonianze. ma non è per quelle che sto nella Chiesa. Eppure ci sono tanti buoni esempi di santità e virtù, se solo le sappiamo cercare, che ci possono far crescere e arricchire. Io le ho trovate più d’una. Poi continuo a scontrarmi in parrocchia e altrove con quelle “ipocrisie ormai esplicitate in perfetta buona fede” come dici tu, ma sincermanete non ho paura di sporcarmici le mani: nel senso non mi metto a fare lo schizignoso fariseo e dico “con questi qui non voglio avere niente a che fare e me ne vado”. No: cerco di dire la mia, di essere presente, di ricordare e riportare al Vangelo. Con Paziena e fermezza, sapendo bene che non sono io che devo cambiare il mondo, e che l’importante è fare ciò che posso. Non posso cambiare le coscienze degli altri: se non lo può fare neanche il Signore contro la loro volontà, come posso pretendere io di farlo? E questo non è vero in parrocchia o in certi ambienti ecclesiali: è vero ovunque.
sul terzo paragrafo: vero, ma è una polemica steriile. Il Cristiano invece si mette le gambe in spalla e si chiede “cosa posso fare io per cambiare le cose? E poi, datosi una risposta con il vangelo alla mano, lo fa”. E’ molto più fruttuoso, credimi, che puntare l’indice verso gli altri o verso le cose che non vanno.
quarto paragrafo: appunto. E Gesù la loda.
quinto paragrafo: io non lo so. Voglio speare che sia così.
sesto paragrafo: invece penso che hai occhi per vedere, ma forse ti manca un po’ di cuore orientato nella giusta direzione (non è un giudizio, è una sensazione). Tutti abbiamo bisogno di conversione.