L’amore che c’è alla Casa dei risvegli Luca De Nigris
Pubblicato da Massimo Pandolfi Mer, 05/05/2010 – 18:12
Conosco da tempo Fulvio De Nigris e Maria Vaccari, ma non avevo ancora visitato, direttamente, la loro Casa dei Risvegli Luca De Nigris a Bologna. L’ho fatto stamane. Luca era il figlio di Fulvio e Maria ed è morto giovanissimo: finito in coma, non si è più risvegliato. Da quell’esperienza, così tragica, così dolorosa, Fulvio e Maria hanno trovato la forza di creare una struttura che fa del bene a tanta gente, bolognese e no. E questa è la dimostrazione di come la realtà, ogni realtà _ anche questa più subdola che ti toglie via un pezzo di cuore privandoti di un figlio _ può sempre e comunque portare qualcosa di buono.Alla Casa dei Risvegli arrivano persone (spesso giovani) reduci da incidenti stradali o da ictus: spesso stati vegetativi che poi non sono quasi mai veri e propri stati vegetativi, ma esseri umani in condizione di minima coscienza.Mi ha colpito, alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris, l’attenzione per i particolari e la cura del paziente e anche della sua famiglia. Non ci sono ordinarie stanze ospedaliere: no. Già il nome è diverso: sono stati ribattezzati ‘moduli abitativi’. Sono in sostanza dei miniappartamenti, dei monolocali attrezzati anche con cucina e ovviamente un ampio bagno (con tutte le necessità per un disabile). Nel locale ci sono attrezzature tecniche all’avanguardia. un divano letto per un familiare che può fermarsi insieme al suo caro quando e come vuole e poi le foto, tante foto. Le foto di queste persone prima della malattia. Alessandro Bergonzoni, che è il testimonial della Casa dei Risvegli, ha dato un nome a questi moduli abitativi: 1) Sento; 2) Vedo; 3) Esisto; 4) Cerco; 5) Scelgo; 6) Voglio; 7) Sono; 8) Penso; 9) Sogno; 10) Do. Poi ci sono due grandi stanze: la sala del ‘mentre’ e la sala del ‘durante’, dove gli ospiti della Casa possono avere dei momenti in comune. Questa è la zona dove vivono gli ospiti, mai più di dieci: uno per modulo abitativo. Poi ci sono altre sale: una zona massaggi, attrezzatissima, anche con una grande vasca (praticamente una piscina), per le terapie e la riabilitazione; poi altri locali dove si cerca anche di esaltare l’estro artistico degli ospiti e sono diventati ormai famosi gli spettacoli teatrali organizzati dalla Casa dei Risvegli Luca De Nigris. Da qualche tempo la casa ha a disposizione anche una sofisticata apparecchiatura elettronica (ce ne sono pochissime in Italia) in grado di monitorare anche 24 ore su 24 un paziente; questa apparecchiatura ha telecamera, microfoni, sensori vari che consentono di catturare ed elaborare movimenti, espressioni del viso, reazioni di degenti che magari sembrano in stato vegetativo ma che in realtà possono anche avere relazione con l’esterno. Di fronte a queste situazioni, a queste tragedie. bisogna solo avere tanto amore, tanta scienza, tanta pazienza. E la Casa dei Risvegli Luca De Nigris unisce alla perfezione queste tre parole: amore, scienza e pazienza. Grazie Maria, grazie Fulvio: non so se voi crediate in Dio, ma io sono certo che il vostro Luca, lassù dal cielo, sarà fiero della sua mamma e del suo papà.
L’amore che c’è alla Casa dei risvegli Luca De Nigris
ottobre 12, 2010 di channelman
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