Donati: «L’individualismo, virus delle relazioni» | Interni | www.avvenire.it.
Sembra che non spaventi tanto la vita a due, visto che sono in aumento le convivenze, quanto il prendere una decisione percepita come definitiva o quasi. Insomma è il “per sempre” che fa paura?
Sì, oggi prevale una cultura che spinge a non prendere decisioni non dico stabili, ma nemmeno convinte. Sono generazioni di ragazzi che crescono nell’indecisione, nel disorientamento. D’altra parte, non avendo punti di riferimenti sicuri e stabili intorno a loro, ragionano in termini di contingenza, di possibilità. Tutto è possibile, niente è sicuro, dunque non si possono prendere impegni certi.Il dibattito degli anni scorsi sulla legalizzazione delle coppie di fatto con i Dico può aver avuto un influsso sulle scelte (o non scelte) matrimoniali delle coppie?
Dire che si potrebbero legalizzare le unioni di fatto certamente dà forza all’idea che il matrimonio non è indispensabile. Comunque, dietro i Pacs francesi o i contratti in vigore in altri Stati c’è un individualismo esasperato. Io credo che in definitiva dietro il calo dei matrimonio ci sia l’ideologia secondo la quale l’emancipazione passi attraverso quella che i sociologi chiamano l’individualizzazione dell’individuo. Il singolo, cioè, è sempre meno legato agli altri, a un progetto, a un’appartenenza culturale o sociale. Ma una società di legami deboli o di rifiuto dei legami è una società più fragile, che produce disastri individuali e sociali.E poi c’è la scarsità di politiche familiari nel nostro Paese. Nemmeno questo aiuta la “reputazione” del matrimonio…
Non attuando politiche per la famiglia, il Paese dà un messaggio sconfortante e negativo. I giovani non vedono premiati, bensì penalizzati, il matrimonio e la famiglia. Chi si sposa paga più tasse di chi non si sposa, chi ha figli paga più di chi non ne ha. Bisogna che le politiche sociali si indirizzino a premiare, senza discriminare nessuno, chi si assume responsabilità, secondo regole di equità e di giustizia.
Ma la “vita” può davvero essere analizzata, capita, compresa…
O dovremmo invece “limitarci” a viverla?
Dove è la consapevolezza?
Riflessioni su questo demone su Vongole & Merluzzi, dove spero avrai voglia di ricambiare la visita e il commento nell’ultimo post dove parliamo proprio di individualismo…Grazie!
http://vongolemerluzzi.wordpress.com/2011/05/21/psicofornication/
Aggiungo i complimenti per il tuo blog 🙂
il tempo, non la voglia, di visitare altri siti…
quello manca!